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REWIND - TRICARICO, JOLLY PROMOZIONE: "DUE VITTORIE CON LO SPIRITO DI GRUPPO"

Due anni in azzurrostellato e due vittorie di campionato ai playoff. Il nome di Andrea Tricarico è legato indissolubilmente a due annate storiche per la Paganese. Due anni, due vittorie di campionato, due annate diverse.

Facciamo un parallelo tra i suoi due campionati a Pagani?
«Entrambe le vittorie giunsero passando per i playoff. Nel 2007 la vittoria fu inaspettata e forse ancora per questo più bella. Nel 2012, invece, con una squadra costruita per vincere, dopo qualche problema a metà campionato, riuscimmo a centrare l’obiettivo».

Partiamo dalla stagione 2006/2007: qual è il ricordo più bello?
«Forse la soddisfazione di riuscire pur senza aver programmato la vittoria. Per me fu la prima stagione a Pagani. Davanti a noi avevamo squadre più importanti oltre che blasonate. E alla fine la nostra voglia di vincere ebbe la meglio su tutto il resto. Agguantammo il pareggio nella doppia sfida con la Reggiana proprio alla fine, segnando all’ultimo secondo, dopo aver sofferto all’andata a Reggio, e conquistando la promozione con i supplementari. Quella volta ci abbiamo creduto davvero fino alla fine».

E del 2011/2012 cosa ci racconta?
«Ricordo piccoli problemi di vario genere. Anche se a inizio stagione era stato creato un buon gruppo, costruito per vincere. Ricordo che parecchi di noi venivamo dalla Salernitana. Quella era una squadra costruita per vincere. Le aspettative a inizio campionato erano più alte di quelle del mio primo anno in azzurrostellato. Ma anche in quell’occasione siamo riusciti a conquistare la promozione passando dai playoff: il gruppo ci credette fino alla fine».

Potrebbe essere lo spirito di gruppo il segreto del successo nel calcio?
«Gioca senza dubbio un ruolo importante. Specie nel 2011/2012, se la Paganese non fosse stata un gruppo coeso, senza unità di intenti, non saremmo riusciti nell’impresa. Invece noi riuscimmo a centrare l’obiettivo nonostante le difficoltà. Secondo me senza un gruppo forte e unito non si va da nessuna parte».

Qual è il ricordo più particolare dell’esperienza a Pagani?
«Di Pagani proprio direi la Madonna delle Galline. Ricordo che mi raccontavano che in occasione della festa che viene dopo Pasqua la Paganese vince sempre. Un anno giocammo contro la Cisco Roma di Paolo Di Canio e vincemmo 4-2. Il presidente la sera portò tutti noi in giro per la città a festeggiare».

Il legame umano più forte: con chi?
«Con Petrocco, Fava, Fusco e anche con Scarpa. Con gli ultimi due venivamo insieme dall’esperienza a Salerno. Anzi, colgo l’occasione per fare l’in bocca al lupo a Fabio De Sanzo, con cui ho giocato: so che sta affrontando una situazione non facile e io gli auguro di raggiungere la salvezza».

La Paganese oggi: che idea si è fatto?
«Conosco bene l’allenatore: con Fabio abbiamo giocato assieme. E conosco anche Scarpa. So che Trapani ha fatto e sta facendo tanti sacrifici e spero che la salvezza arrivi anche quest’anno: sarebbe un peccato buttare a mare tutto. Vorrei approfittare dell’occasione per formulare il mio personale augurio alla Paganese. Spero con tutto il cuore che riusciate a mantenere la categoria. E poi un grande in bocca al lupo a Fabio De Sanzo e al presidente Raffaele Trapani: la Paganese deve riuscire a salvarsi».

Andrea Tricarico oggi gioca a Corigliano: ambizioni per il futuro?
«Per ora gioco a Corigliano, in Promozione. Lo scorso anno sono stato a Isola Capo Rizzuto in Eccellenza. Ho deciso da due anni di tornare nella mia Calabria e sto avendo belle soddisfazioni».

Barbara Ruggiero
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