PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE

PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE: 2 APRILE 2006 L'ATTESA DI UN SOGNO !

02.04.2020 18:30

2 aprile 2006, si vede. 14 anni in meno, 15 chili in più, maglione in tinta con l'evento non per caso. Piazza S.Alfonso, domenica mattina, all'epoca collaboravo con Quarto Canale e con gli amici e tecnici di quell'emittente, dove curavo la trasmisssione Alè Paganese, decidemmo di fare questo speciale, con Enzo Ciancio, autore di questo strepitoso montaggio. Di buon mattino iniziammo a registrare ogni palpito della città. Il mio volto la dice lunga, ero felice come una Pasqua, in quell'interminabile domenica che era solo all'inizio, dopo che avevo avuto la rassicurazione dal grande Roberto Tartaglia che era tutto ok per la diretta della partita Paganese-Brindisi.

Dal 1993 quando iniziai il mio percorso gionalistico a Telenuova, ne avevo fatte di telecronache differite, ma pensare che da lì a poche ore avrei raccontato in diretta la possibile partita del ritorno in C2 della Paganese, per me era un sogno. Contavo le ore mentre raccontavo le trepidazioni, l'attesa di un popolo che da 19 anni attendeva quel giorno. Mi ricordo che provai una prima forte emozione quando, rientrando nella mia Pagani (all'epoca già ero esule sposato e domiciliato a Nocera), vidi una gigantesca C proprio nella strada dove abitavo da celibe, in via Guido Tramontano, dinanzi al "mio" Parco Aurora. Lo ricordo uno striscione bianco con tante stelline azzurre e la C azzurra al centro. Ma in quei giorni il cielo non si vedeva era tutto un luccicare di stelle che copriva quello naturale. La terza lettera dell'alfabeto aveva invaso ogni balcone, ogni terrazzo, ogni finestra, ogni strada ogni piazza, Pagani straboccava di passione. Non mi volevo perdere un minuto, un istante di quella giornata che volevo non finisse mai. Allo stesso tempo desideravo che giungessero presto le 20.30 per vivere e raccontare quella partita.

Era un regalo per tutti noi tifosi, non mi sono mai sentito un Giornalista, come mi ritengo tutt'ora ma se vogliamo un cronista della mia passione. Quel 2 aprile è impresso nella mia mente, nel mio cuore, attimo per attimo arrivai allo stadio presto,non volevo perdermi niente erano troppi gli anni trascorsi a raccontare polvere, quella della terra battuta e degli avversari che ci meritavamo in quegli anni. Avevo raccontato per la carta stampata e le tv locali di tutto dalla serie D all'Eccellenza ancora alla D e poi ancora Eccellenza: dal Giovani Lauro, al Castel S.Giorgio dalla Sanzese al Gragnano, dal Montefaliesi al Montesarchio, dal Carotenuto all'Audax Cervinara dal Boscoreale al Virtus Pompei dal S. Marzano alla Viribus Unitis dal Tavolara in Sardegna al Pro Cisterna nel Lazio dalla Nuova Acri in Calabria al Pro Favara in Sicilia.

Ma ormai erano le 20 del 2 aprile del 2006 e pensavo che tutto fosse alle spalle mancava poco. L'entrata in campo sembrava di essere all'interno del Colosseo con Nerone che nei distinti mi diceva, nelle riprese di Francesco Fezza, che "dichiarava i conclusi i giochi" mentre in tribuna non entrava più uno spillo. I miei occhi erano già lucidi, davanti ai 9000 del Torre, per qualcosa che avevo sempre immaginato ma mai visto che divenne realtà quando anche la vecchia curva "De Risi" si riempì alla riapertura. La parata di Melillo in avvio, il gol da favola di Zotti, il pareggio del Brindisi, il vantaggio di Pannozzo che salì in cielo per colpire di testa, la traversa incredibile del gladiatore Romano, il gol annullato al Brindisi nel recupero e poi mi partì l'embolo al triplice fischio di Vanoli di Novara.

Avevo studiato e preparato la degna chiusura, volevo ripetere 19 volte Serie C, Serie C, Serie C, Serie C, volevo dirlo per 19 volte per ogni anno d'assenza ma poi fui sopraffatto dall'emozione, dalle lacrime, dall'abbraccio di Carlo Avallone con il quale qualche anno prima avevamo evitato l'esclusione della Paganese dalal serie D. Poi le interviste, il bagno negli spogliatoi, ed ancora le riprese, nella magica notte di Pagani, di Enzo Ciancio alla guida del suo motorino, dopo che aveva ripreso ogni emozione in campo.Era tutto vero. Eravamo in serie C !

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