FUORIGIOCO

FUORIGIOCO - COL LECCE GARA D'ORGOGLIO, PERCHE' NEL CALCIO NON CI SONO CERTEZZE

Gare in notturna quasi in contemporanea per Napoli, impegnato in Olanda per la Champions League, e Paganese, impegnata per la Coppa Italia a Caserta.
Il cuore non ha avuto il minimo dubbio: ha scelto Paganese. E ha fatto bene perché gli azzurro-stellati hanno infilato una bella vittoria – la terza consecutiva tra campionato e Coppa Italia – ai danni di una Casertana che, probabilmente, sottovalutando le potenzialità degli avversari, aveva optato per un abbondante turn over. Direte: anche la Paganese schierava atleti poco utilizzati nel corso del campionato; è vero, ma volete mettere il portafoglio della Casertana e quello della Paganese? Il calcio, proprio perché non è una scienza esatta, non dà mai niente di scontato, anche quando la bilancia sul piano puramente tecnico pende da un solo lato. In gioco entrano sempre - oltre ai valori tecnici – anche intelligenza tattica, ardore agonistico, furbizia e – perché no? – anche una dose di buona sorte che pare assista soprattutto gli audaci.

Paganese su buoni livelli, saggiamente impostata sulla difensiva – ma mai ad oltranza –  pronta a ripartire lucidamente in contropiede fino a quando le risorse atletiche di parecchi calciatori lo hanno consentito. Poi, sul finale, negli interminabili tempi supplementari, la zampata di Talamo ha messo fine alla contesa.
Per la Paganese il turno è superato e si va verso i quarti; un buon traguardo, di certo insperato nei piani della vigilia. Per Massimiliano Favo buone indicazioni per almeno quattro-cinque calciatori che solitamente hanno poco spazio. Per Galli, sicuro fra i pali e autore di un eccezionale intervento su tiro ad effetto di Marotta; per Bensaja, bravo a recitare la parte che fino a questo tempo fa era prerogativa di Carcione; per Della Corte che, entrato nel corso della gara, ha nobilitato la corsia sinistra del proprio schieramento con avanzate propositive e dirompenti; per Regolanti, bravo a giocare spalle alla porta avversaria e a fare spazio per i compagni di squadra; per Ngamba, moto perpetuo del centrocampo in possesso di una vitalità incredibile.

Adesso però il calendario riserva un impegno quasi proibitivo. Al Marcello Torre arriva il Lecce, capolista del girone, squadra attrezzata senza risparmio per il salto di categoria. Alla Paganese si chiede una grande prova sulla scia del rendimento offerto nelle ultime gare; una gara di orgoglio, di grande valore agonistico e di intelligenza tattica. Poi vada come vada. È risaputo: nel calcio non ci sono certezze.

Nino Ruggiero
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