LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA

LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA: PRESTAZIONE DA VALORIZZARE ALDILÀ DEL RISULTATO

Ancora una volta si rimanda la vittoria al Torre! Il Catania sfata, invece, il tabù della trasferta di Pagani, dove non aveva mai vinto nei cinque precedenti raccogliendo tre sconfitte e due pareggi. E' stata una vittoria con gli interessi degli etnei che si sono scrollati finalmente un incubo e 'vendicato' due cinquine subite: quella dell'8 dicembre 1929 al "Del Pino" (5-0) e dell'11 febbraio 1979 sul neutro di Caserta (5-1). Chiariamo, però, subito una cosa, la squadra di Favo ha tenuto testa ai siciliani sino al crollo nel finale.

E' stata una discreta Paganese, come si sta ammirando dalla gara con il Monopoli, persa immeritatamente, e se avesse dovuto soccombere sarebbe stato giusto farlo con una sconfitta di misura e non di più, come invece mostra il tabellino. Gli azzurri di Scarpa, ancora una volta il migliore in campo, hanno avuto il pregio di volersela giocare a viso aperto. Hanno affrontato la corazzata rossoblù, che annovera nella sua rosa calciatori con passato di serie A e B, con spavalderia mettendola alle corde nel primo tempo e portandosi meriatatamente in vantaggio con Regolanti. Nella ripresa, però, il Catania ha abbandonato la leziosità di manovra inserendo le marcie alte, oltre a gente come Mazzarani, Marchese e Ripa che fanno la differenza tra le panchine e poi sul campo. Ad influire su due reti degli uomini di Lucarelli anche due decisioni discutibili del direttore di gara che ha assegnato un gol al Catania quando il segnalinee aveva invece segnalato il fuorigioco oltre ad un rigore molto generoso. 

Da sottolineare però i soliti limiti difensivi di calciatori, questa volta Della Corte, che mandano alle ortiche possibili rimonte e risultato finale. La Paganese esce a testa alta dalla sfida infrasettimanale ma con zero punti in tasca, lasciando ancora agli ospiti il sorriso quando scendono la scaletta degli spogliatoi, come accade dall'inizio del campionato. Ora però è giusto dire e ribadire che la squadra ha un'identità. E' più organizzata, c'è una manovra più corale, figlia anche di una condizione fisica migliore, ripeto dalla gara con il Monopoli, cosa che fa ben sperare per il prosieguo del campionato. Forse, il confronto con le altre squadre ci penalizza proprio nei ricambi che non sono all'altezza della situazione con alcune sostituzioni che lasciano perplessi, non tanto per l'idea che il tecnico ha nell'attuarle ma per chi entra che non è in grado di soddisfare le sue richieste.

Questa sconfitta, seppur pesante nel risultato ma non nella sostanza, non deve abbattere la squadra anzi la deve rendere ancora più consapevole delle capacità che stanno emergendo. Bisogna, però, migliorare inevitabilmente la fase difensiva, la peggiore del campionato da ieri sera, con 20 gol al passivo. E' cresciuto l'attacco invece con Scarpa, tre centri nelle ultime due gare, e con Regolanti e Cesaretti che son tornati al gol. Ora con spirito ugualmente garibaldino e con la rabbia in corpo, per lo scippo subito, bisogna affrontare il derby con la Casertana dove bisogna ritornare a far punti. Quest'ultima Paganese ha la capacità di sbancare il Pinto a patto che lì dietro ci si dia una svegliata o meglio non si dorma.  

Peppe Nocera
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