LA PARTITA DEL TIFOSO

LA PARTITA DEL TIFOSO - ORA SOTTO COI PLAYOUT, MA NON SARANNO COME 10 ANNI FA

La scorsa domenica ho volontariamente fatto a meno di vedere la partita. Immaginavo che sarebbe stata dal risultato scontato e che la Paganese avrebbe fatto da spettatrice, nonché vittima designata, nel giorno del ritorno del Lecce in B. Fino a lunedì sono anche riuscito a evitare di leggere commenti e considerazioni varie sulla gara. Infine, i pochi minuti di filmato hanno mostrato una partita a senso unico, con un Lecce che probabilmente, una volta passato in vantaggio, si è messo a speculare, in attesa del fatidico 90esimo. Encomiabili, i nostri ultras hanno portato un po’ di entusiasmo in un ambiente già carico per un meritato ritorno in cadetteria; dai commenti che ho letto, il calore e il comportamento corretto dei nostri tifosi non è passato inosservato ai tanti leccesi accorsi al loro stadio.

Ci avviciniamo alla fine di questo campionato e per la terza volta ci tocca giocare i playout. Inutile ricordarvi come siano andate le precedenti esperienze, voi lo sapete certamente meglio di me. La paura, il senso di smarrimento, la gioia irrefrenabile per il baratro evitato oppure (non sia mai!!) l’angoscia per la sconfitta, saranno sempre gli stessi. Temo però che l’intera città e la tifoseria tutta non vivrà queste due gare con lo spirito delle altre volte e il senso di appartenenza che ci ha sempre contraddistinti. Certo, è evidente che qualcuno, in queste due occasioni, ritornerà a seguire la stella (soprattutto ora che sembrano finiti i giochi scudetto in serie A) ma non sarà nulla a confronto con la trasfertona di Lecco o la calata dei Lanzichenecchi che ci fu a Livorno.

E vorrà dire che saremo in pochi a sostenere e a godere di una salvezza raggiunta, magari per un pelo, dopo tanta sofferenza e centinaia di euro spese in elettrocardiogramma, eco ed esami vari! Una salvezza che ci farà conservare la categoria e darà ai tanti assenti e distratti da altre, improbabili fedi, la possibilità, già da settembre, di rinsavire e ritornare al fianco della cosa più bella che c’è (e sto parlando di pallone) per un paganese: la PAGANESE!!!

Alberto Maria Cesarano
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