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LA PARTITA DEL TIFOSO - IL CALCIO E' BELLO PERCHE'...

Dove ero rimasto? Ah sì, al calcio di rigore beffardo, al 93’, contro il Francavilla. Calcio di rigore che ci ha tolto due punti importanti e che, a quel momento sembrava una sciagura da cui mai sarei stato capace di riprendermi!

E invece… Dato che: “… al peggio non c’è mai fine!”; “… piove sul bagnato” e soprattutto “n’gopp ‘o cuott, l’acqua vulluta…” è arrivata la partita di Castellammare, contro la Cavese. Ora, dire partita, già mi sembra un parolone: diciamo pure che siamo andati a fare una sgambatura, tanta è stata la pochezza (notare il gioco di parole da fine dicitore!) della nostra squadra, al cospetto di una formazione, quella metelliana, che fino a quel momento aveva preso mazzate da tutti quanti! E dire che quella doveva essere una delle tante partite da non sbagliare, così da vendicare le quattro papagne prese lo scorso anno. Ma i nostri: manc ‘pa capa! È venuta fuori una prestazione di uno squallore unico: zero tiri in porta; zero azioni (non dico pericolose, no. Intendo proprio zero azioni); zero passaggi “ingarrati”; zero orgoglio e zero attributi. Per fortuna che c’era il nostro sparuto gruppo di immarcescibili che, una volta corrotte le guardie svizzere al’ingresso dello stadio, era in qualche modo riuscito a intrufolarsi dentro. Almeno abbiamo rimpinguato noi il modesto bottino, grazie alla generosa mole di male parole e improperi vari che siamo riusciti a mettere su. Tra le altre cose, dovevamo pure stare attenti a imprecare a bassa voce, tra i denti, altrimenti finiva che i cavaiuoli festanti ci paliavano pure. Sai che risate!

Ma il calcio, si sa, è bello perché è vario. No, scusate, quello è il mondo.

Ma il calcio, si sa, è bello perché dopo solo sette giorni è già domenica e puoi subito rifarti. No, scusate, c’è stato il turno infrasettimanale.

Ma il calcio, si sa, è bello perché ogni tanto devi aspettare solo tre giorni per vendicarti e può capitare che ti faccia visita una squadra assai più inguaiata di te e ti riprendi subito. Beh, insomma, i primi quaranta minuti sono stati un incubo: peggio di Cava e sotto di un gol solo per meriti di Baiocco e della “ciorta”. Registro che il “Peccato originale”, al mio fianco, aveva assunto un’espressione tra il basito, l’incazzato e il rassegnato, oltre ad avere acquisito un colorito che definirei ceruleo, tendente al madreperlaceo, con venature magenta, per nulla rassicurante. Vabbuò: pareggio sul finire di primo tempo; quattro goals nel secondo tempo (a segno, finalmente, bomber Diop e, nuovamente, bomber Schiavino). T’appost! Credo t’appost anche per l’ottimo “Peccato originale” il quale, come al solito, socializza le arrabbiature e ti coinvolge al punto da rasentar anche tu un latente stato depressivo per poi godersi il momento della felicità tra le mura domestiche, saltando gli appuntamenti settimanali a cui, si sa, non si dovrebbe mancare.  

Domenica a Rieti: altra squadra in grave difficoltà. Urge dare continuità e fare punti in trasferta. Ma si sa, alla lunga, nel calcio conta il gioco e lì dobbiamo assolutamente migliorare.

Per il momento, accontentiamoci di migliorare la classifica. E non è poco!

Alberto Maria Cesarano
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