PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE

PAGANESEVIRUS...STORIE EPIDEMICHE: QUANDO PAGANI NON SCELSE CON IL CUORE

27.04.2020 17:38

E' la Paganese più malinconica, secondo me, quella schierata nella foto datata stagione di Eccellenza 1996-'97. Neanche la stella orgogliasamente esibita sul petto, con la data 1926 all'interno, con la scritta che la circondava, U.S. Paganese Calcio, influenzò la scelta della tifoseria. Ho sepre avuto questo sentimento verso questa squadra, quest'annata, che fu il capolinea dell'avventura presidenziale di Pietro Francione. L'imprenditore paganese rilevò la società nella stagione 1994-'95. L'estate del 1994 era stata travagliata ed amara per i colori azzurrostellati. Nonostante un buon campionato in serie D, la Paganese del presidente Raffaele Jacuzio non s'iscrisse al successivo così che il testimone, in Eccellezza, fu ereditato dallo storico preisdente Dino Malet. Vita breve per il presidente più giovane della storia della Paganese, aveva vent'anni quando assunse la carica nel 1975, infatti nel corso della stagione avvenne il passaggio di consegne a Pietro Francione. Il terzo posto conclusivo con 45 punti alle spalle della coppia Gragnano e Giovani Lauro con 48, con quest'ultimi vincitori allo spareggio per 2-1, lasciò l'amaro in bocca.

Il presidente Francione rilanciò le sue ambizioni di promozione, sulla spinta anche del ritorno al Marcello Torre, fresco di ristrutturazione dopo alcuni anni di inagibilità, ma i risultati furono inferiori alle attese. La squadra fu rivoluzionata, confermati in pochi tra cui il portiere Faenza ed il centrocampista Ventura. La folla aveva voglia di rivincita e sognò dopo l'ingaggio del bomber del momento, una garanzia per chi volesse vincere in Eccelelnza, ovvero Gennaro Asatarita. Avrà le polveri bagnate, solo sei reti. 38 calciatori contrattualizzati e 3 allenatori, Vergazzola, Marzocca, Pietropinto non bastarono per contrastare la marcia inarrestabile della super ProEbolitana dei vari Orlando, Rasi, Bucciarelli, Cerino e Paesano. La Paganese chiuse al 5° posto. Le cartucce, la presidenza Francione, sembrò averle sparate tutte e all'orizzonte cera un altro avversario, addirittura tra le mura della stessa citta', la costituzione della Real Paganese. La piazza vorrebbe che Francione lasciasse il titolo nelle mani della nuova società, composta da un gruppo di amici imprenditori tra cui Mimmo Lombardi, Domenico Campitiello e Alfonso Tortora ma l'intesa tra le parti non ci fu e Francione andò avanti per la sua strada e sfidò sul campo la nuova Real...tà.

Furono pochi i nostalgici che decisero di seguire la Paganese di Francione, in un' insolita stracittadina, con la piazza che sceglie la novità più ambiziosa e vogliosa di rinverdire i fasti del passato. Francione affidò la panchina a Tommaso Fiore, durò 12 giornate, prima di essere sostituito da Alberto Arbitrio. Non mancaronono le individualità di spessore, in una squadra che espresse anche un buon calcio. La punta Peppe D'Angelo autore di sette reti, il difensore Umberto Comiato, il fantasista Carlo Minauda, il centrocampista Peppe Incarnato e  l'esterno sinistro Pino Vilardi, che si trasferirono nella stagione successiva sulla sponda Real,oltre al manipolo di paganesi come il portiere Pepe e l'attaccante Moscariello, autore di cinque marcature, tra i calciatori più rappresentativi. Fu un avvio importante quello della Paganese del presidente Francione: nelle prime sette giornate collezionò 4 vittorie e tre pareggi, tra cui quello alla seconda giornata nel derby con la Real. Due mesi, settembre ed ottobre, da sogno poi il tracollo in quello successivo, con 4 sconfitte ed un pareggio. Fu altalenante il cammino di Cominato e compagni che rividero la luce nell'ultima parte del girone d'andata, con tre vittorie consecutive ed un pareggio, prima della sconfitta nel derby di ritorno nella stracittadina.Il campionato andò avanti seguendo quell'anadamento da montagne russe, naufragando nella parte finale, con le pesanti sconfitte di Nola (4-0) e Vallo di Diano (5-1).

Il fondo si toccò però nella duplice rinuncia a scendere in campo nella gara con l'Angri, per protesta verso la Lega di far giocare il derby a Salerno e perso a tavolino 0-2, e nella successiva gara casalinga con il Monte Faliesi. La Paganese del presidente Francione scese in campo per l'ultima gara di campionato, il 4 maggio del 1997, ad Ariano Irpino perdendo 3-1 con il centrocampista Borrelli che realizzò all'85° il gol della bandiera. Fu l'ultimo susssulto di quella stagione strana per i tifosi della Paganese, divisi tra l'identità del passato e la novità che rappresenterà il futuro. Il presidente Pietro Francione con orgoglio portò avanti quel campionato contro tutto e tutti, prima di cedere all'evidenza di una piazza che aveva già deciso, prima di iniziare la stagione, per chi schierarsi, dopo essere stata impietosamente messa davanti all'obbligo di scegliere.

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